Centro Diurno "Don Oreste"

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A chi ci rivolgiamo

Giovani con disabilità

Dove operiamo

Russia

Ambito d'intervento

Disabilità e inclusione

Dal 1992 una speranza per i ragazzi con disabilità

Una vita dignitosa per bambini e ragazzi di strada

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Un luogo per valorizzare le potenzialità dei ragazzi

Il nostro centro diurno “Don Oreste” si trova a Elista, la capitale della Calmucchia, l’unica regione a maggioranza buddista in Europa. È tuttora l’unica realtà della città ad accogliere ragazzi maggiorenni con disabilità. Al momento segue regolarmente nove giovani, ma in occasione di feste e gite estende la sua accoglienza all’intera comunità.

Pur essendo una struttura piccola, è molto apprezzata sia dalle famiglie che dalle istituzioni locali grazie alle collaborazioni attive con i Servizi Sociali, l'Associazione per i Ragazzi con Disabilità di Elista e il Ministero dello Sport. Le attività proposte dalle educatrici e dai volontari includono momenti ricreativi e diversi laboratori di artigianato, in cui materiali di riciclo e legno si trasformano in piccoli oggetti d’arte. Questi lavori sono venduti a offerta libera e il ricavato viene utilizzato per coprire le necessità più urgenti.

Particolare importanza è data alle attività sportive: grazie a una convenzione con il Ministero dello Sport, i ragazzi possono frequentare la palestra una volta a settimana. Per sensibilizzarli sull'importanza della tutela ambientale, il centro realizza attività ecologiche: vengono coltivati fiori in un piccolo giardino e si fa la raccolta differenziata. Quando possibile, si partecipa attivamente alla vita della città e agli eventi, dalle feste locali ai tornei sportivi, promuovendo in particolare il dialogo interreligioso.

Il Centro Don Oreste non è solo un centro

E' un abbraccio che accoglie, protegge, un rifugio sicuro dove poter ricostruire la propria vita. Grazie al gioco, allo studio, alla formazione professionale, al sostegno psico-pedagogico e, soprattutto, all'affetto e alla comprensione ricevuti, chi viene accolto può ritrovare la fiducia in sé stesso e in un futuro migliore.

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Lo sapevi che

L'inclusione scolastica per disabili in Russia è un processo ancora in corso, che incontra numerose resistenze a livello legislativo, economico e culturale. Molti ragazzi disabili sono costretti a frequentare scuole speciali o a essere istruiti a domicilio, perdendo così l'opportunità di interagire e di socializzare con i loro coetanei. Le scuole speciali non offrono gli stessi standard qualitativi delle scuole tradizionali, limitando le prospettive future degli studenti. Ad oggi i principali ostacoli all'inclusione sono:

Mancanza di risorse economiche

Le regioni, soprattutto quelle periferiche, non dispongono dei fondi necessari per adeguare gli edifici scolastici, assumere personale specializzato e fornire i supporti necessari agli studenti con disabilità.

Libertà di decisione ai governi locali

La normativa lascia molta autonomia ai governi locali, che possono scegliere tra diverse modalità di inclusione, spesso optando per soluzioni che non garantiscono una piena integrazione degli studenti disabili.

Bambini sottoposti a test rigidi

All'inizio della scuola primaria, i bambini vengono sottoposti a test che valutano le loro competenze di base. Chi non supera questi test è indirizzato verso scuole speciali, che offrono un'istruzione di qualità inferiore e limitano le possibilità future.

Pregiudizi sociali

La disabilità è ancora vista come una condizione di inferiorità, e le persone con disabilità sono spesso oggetto di discriminazione e stigmatizzazione.

Grazie a te, tante vite trovano una nuova direzione

Tonia ha 34 anni ed è affetta dalla sindrome di Down. La sua storia è segnata dalla perdita: è rimasta orfana di entrambi i genitori a soli sei anni. Da allora, ha trovato una nuova famiglia nella casa famiglia di Alberta, nostra missionaria in Russia.

Tonia aveva sette fratelli e sorelle, ma quattro di loro sono purtroppo precocemente scomparsi, vittime delle difficoltà degli anni ’90, quando droga e alcolismo erano una trappola per tanti. Oggi ha ancora un legame speciale con la sorella maggiore, che vive a Mosca e la visita spesso con affetto. Nonostante la distanza e le sfide del passato, il loro rapporto rimane forte.

Tonia è un dono prezioso per tutti noi. Con il suo sorriso contagioso illumina chiunque incontri, ricordandoci la bellezza della semplicità e della gioia.

Giga ha 34 anni e convive con un ritardo mentale e gravi problemi alla vista che l’hanno resa quasi cieca. Vive con la sua mamma in città, ma ogni giorno si reca al nostro centro, un luogo che ama profondamente.

Parla pochissimo, ma il suo sguardo comunica più di mille parole. La sua presenza ci ricorda che l’amore e l’accoglienza non hanno bisogno di tante spiegazioni: bastano piccoli gesti per sentirsi parte di una famiglia.

Saglara ha 34 anni e soffre di un leggero ritardo mentale. Fino ai 18 anni ha frequentato un centro per giovani con disabilità a Elista, dove ha incontrato Tonia e Alberta. È stata Alberta a suggerire alla mamma di Saglara di farle frequentare il nostro centro.

Da allora, Saglara partecipa con entusiasmo a tutte le attività e la sua mamma è grata per questa opportunità: mentre lei lavora come infermiera, sa che sua figlia è al sicuro in un ambiente che la fa sentire amata e protetta. Per Saglara e sua madre, che sono rimaste sole dopo la perdita del papà nel 2023, il centro è un punto di riferimento insostituibile.

Minia vive con la mamma e due sorelle più piccole. È affetto da autismo e da un lieve ritardo mentale. Per molti anni è stato ospitato in un istituto, ma la mamma ha deciso di riprenderlo a casa con sé, desiderosa di offrirgli una vita familiare.

Ogni mattina, lo accompagna con amore al nostro centro. Qui Minia trova uno spazio sicuro dove sentirsi accolto, dove può sviluppare le sue capacità e vivere momenti felici.

Aissa ha solo 20 anni, ma convive con una grave forma di autismo. Vive con i nonni, mentre la mamma lavora a Mosca, dove le opportunità lavorative sono migliori.

I nonni sono un punto fermo per lei, ma la sua energia richiede attenzioni continue: ha l’abitudine di gettare via gli oggetti di casa, persino il cibo, per poi lavare le pentole. Per loro, il fatto che Aissa trascorra mezza giornata al nostro centro è un grande sollievo.

La loro gratitudine è immensa: "Non ci sentiamo più soli," ci dicono spesso. Sapere che Aissa è in un luogo sicuro e amatoa significa tutto per loro.

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